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God machine

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le nuvole, questi ciclopi

sfilano continuamente un pensiero

di libertà a chi è già ossessionato

da proporzioni e forme

in quasi morsi

 

- poi aria in rettilineo

una curva sul fondo e un bar

un rettilineo un'altra curva e un bar

un rettilineo, un bar, un bar, un rettilineo

un'altra curva e un bar

poi un'altro bar-

 

ci sta proprio tutto sotto le nuvole

c'è chi serve un bicchiere

e chi osserva le mani a chi serve un bicchiere

coi rumorini sottofondo delle slot, annesse

quelle spettinature di chi crede

che ne entra e ne esce.

 Alessandro Martino - 23/01/2014 19:27:00 [ leggi altri commenti di Alessandro Martino » ]

Gentile Lorenzo, la ringrazio per questo suo ulteriore contributo, che è un’altra piccola perla. Condivido in toto il suo pensiero: la God Machine siamo noi. Il fatto è che oggigiorno si rifugiano azioni dietro altri meccanismi, appunto, poco coraggiosi e più comodi, tipo un tasto da premere, che sia questo vero e proprio o in forma più vicina possibile a che lo sia, per operare richiese, adempiere a doveri, soddisfare bisogni, mettere in atto strategie amorose e non, formulare preghiere; addirittura preghiere. C’è stato moto buon senso in quello specificare “bambini, quelli piccoli” poiché se l’innocenza da una parte è legittimata, dall’altra non è più giustificabile, quando si continua rimandare i compiti, a catapultarsi in distrazioni, guardando al futuro con quella ingenuità che appartiene unicamente a chi sa che le cose primo o poi andranno a posto, che qualcuno se ne occupi per conto loro. Con questo breve scorcio che ho proposto nel testo, dove giro di bar in bar riempiendo un’attesa, la pancia di liquori e gli occhi di gente in attesa di qualcosa come me, cercavo proprio dare un’immagine di quei meccanismi, e insultandole quasi, ho inserito le nuvole. Ecco, le nuvole, che anche se loro sono lì nel cielo ad indicarci di quanto sia immobile/passeggero, gigantesco/minuto, corposo/impalpabile il tempo che abbiamo a disposizione, si rischia, se in quei determinati contesti non se ne parla almeno, che nessuno se ne accorga più.
Un saluto.

Cristiana: sempre acuta, deliziosamente acuta. Ti ringrazio. Un saluto anche a Te.

 Cristiana Fischer - 23/01/2014 13:47:00 [ leggi altri commenti di Cristiana Fischer » ]

un inizio ciclopico, non grandioso, come sono le nuvole, ben sopra di noi ma così vicine al bar la curva e il rettilineo

 Lorenzo Mullon - 23/01/2014 10:24:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

Per quanto riguarda le nostre competenze, caro Alessandro, l’ho appena scritto, sono stato da un amico poeta, a Roma, che ha adottato dei bimbi, e sua moglie mi dice: "Attento a come parli, i bambini credono ciecamente alle tue parole, non hanno malizie". Dentro gli esseri umani albergano le ere passate, le fasi che ha attraversato la nostra specie, e i bambini, quelli piccoli, rispecchiano una fase psicologica di purezza che abbiamo completamente perduto, all’interno e all’esterno, nella mente nel corpo e nel mondo. La God Machine siamo noi, cerchiamo di afferrare il concetto! perché non verrà nessuno a salvarci, a questo punto dobbiamo cavarcela da soli, tutti insieme

 Alessandro Martino - 22/01/2014 22:06:00 [ leggi altri commenti di Alessandro Martino » ]

Lorenzo Mullon: C’è verità nella sua riflessione, una verità nella quale io per primo mi specchio. Io penso fermamente non solo che Dio esista e che non sia semplicemente in ognuno di noi, ma che sia proprio ognuno di noi. Penso che sia già un grande aiuto per la comunità se tutti cominciassero davvero a lavorare su questo sublime progetto, se accettassero questo grande dono proprio per consentirsi la possibilità di dare un contributo concreto. Non sarà mai efficace scendere nelle strade o aderire a proteste o intraprendere una qualsivoglia azione più costruttiva ad esempio dello starsene nelle proprie elucubrazioni, se non si è in grado di portare un prodotto accettabile di noi stessi al mondo. Qui vorrei usare le parole di una certa sorella Eveline, che ho carpito da un’intervista fattale in un noto documentario (che consiglio di vedere, qualora non fosse stato già fatto) dal titolo - ONE – Il mondo come non lo avete mai immaginato- di Ward M. Powers:“La crescita comporta la guarigione. Nel periodo che stiamo attraversando, la maggior parte delle persone ha subìto ferite molto profonde, ma se non si realizza la propria guarigione e non ci si libera dalla negatività, nessuno sarà in grado di diventare se stesso”.
Ora non vorrei essere andato troppo in la, essere entrato in ben altre competenze di ben altro spessore, e di ben altro impegno del quale non sono all’altezza. Piuttosto il mio intento è scaturire delle piccole riflessioni sul mio ingombrante essere e sue considerazioni di ciò che lo circonda. Ed è principalmente per questo che scrivo. La ringrazio della partecipazione. Un saluto.

 Lorenzo Mullon - 22/01/2014 19:12:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

Entriamo e usciamo dalle nostre rappresentazioni, senza capire un granché, fino al giorno dei sogni, quando ci accorgiamo che non è la realtà ad essere sogno, bensì i sogni a creare quella che chiamiamo realtà, e allora la musica siamo noi che incominciamo a suonarla, inizia la dimensione del libero arbitrio, nel bene e nel male

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